Nikita

martedì 31 dicembre 2013




Una delle mie coppie di cocorite (pappaglallini ondulati)
                                                         

La riproduzione

I pappagallini ondulati sono uccelli che si sono adattati molto bene alla vita in cattività e che arrivano a ri­prodursi senza grossi problemi. Bi­sogna però seguire alcune semplici indicazioni per ottenere risultati soddisfacenti.
Innanzitutto va ricordato che la ri­produzione in natura non è legata alla stagione, tanto meno alla luce, bensì alla disponibilità abbondante di cibo; questo fa sì che i pappa­gallini ondulati si riproducano in qualsiasi mese dell'anno. In catti­vità quindi, essendo il cibo sempre abbondante, questi piccoli psittaci­di possono riprodursi per 12 mesi all' anno, ma il proprietario che ha a cuore la salute dei subi animali non deve permettere loro più di tre covate. '
I sistemi di allevamento del pappa­gallino ondulato sono allevamento a coppie e allevamento in colonia.
L'allevamento in colonia
Abbiamo già visto che i pappagal­lini sono animali socievoli e grega­ri che nidificano in colonia, quindi questo tipo di allevamento risulta quello più naturale. Bisogna possedere una voliera abbastanza grande per poter ospitare numerose cop­pie, ma bisogna fare attenzione che il numero delle femmine non supe­ri quello dei maschi, perché duran­te il periodo riproduttivo le even­tuali single possono diventare mol­to aggressive nei confronti delle accoppiate distruggendo nido, uo­va e nidiacei. Un maggior numero di maschi non crea problemi: gli scapoli infatti mantengono l'armo­nia della colonia anche aiutando a svezzare i novelli. Il numero dei nidi nella voliera de­ve essere doppio rispetto alle cop­pie e bisogna collocarli a una certa distanza uno dall' altro in modo da evitare i litigi tra le femmine. Se ciò non fosse possibile, allora biso­gna che siano divisi da un pannello in modo che le femmine non pos­sano vedersi.
Questo tipo di allevamento può da­re molte soddisfazioni, ma presen­ta il neo di non dare certezza sulla paternità dei novelli; i pappagallini ondulati fanno sì vita monogama, ma le scappatelle extraconiugali sono abbastanza frequenti.
L'allevamento a coppie
Con questo tipo di allevamento si possono perseguire fini selettivi. Si utilizzano le cosiddette gabbie da cova (60x40x50 cm) e bisogna fare in modo che le singole coppie pos­sano vedersi e sentirsi, altrimenti,
raramente intraprenderanno la ri­produzione, proprio per la loro ca­ratteristica di animali gregari. Se è possibile tenerne una sola coppia allora è meglio che sia adulta e che abbia già nidificato; inoltre, il locale nel quale viene tenuta la coppia non deve essere troppo tranquillo.
I riproduttori
cercare di ottenere dei successi la scelta dei riproduttori è molto importante. Grazie alla cera sopra il becco la distinzione dei sessi non presenta grosse difficoltà, anche se per alcune varietà di colore nel ma­schio la cera è rosa e nella femmi­na è molto sbiadita. I riproduttori devono essere adulti e avere compiuto almeno i lO mesi di età, meglio ancora i 12-14. Ac­coppiarli prima sarebbe molto dan­noso per la loro salute e soprattutto per il loro sviluppo fisico. Quando si formano le coppie bisogna tene­re presente che nei pappagallini ondulati altamente selezionati, quelli cosiddetti di taglia inglese, lo sviluppo corporeo è più lento, quindi conviene aspettare ancora qualche mese.
Ovviamente la salute dei riprodut­tori è di fondamentale importanza e bsogna escludere dalla riprodu­zione anche quei soggetti che han­no avuto- malattie infettive delle
quali potrebbero essere portatori
sani.
Almeno un mese prima dell'inizio delle cove bisogna unire i prescelti
in modo che abbiano il tempo di' conoscersi e abituarsi al cibo che utilizzeranno per l'imbeccata dei giovani. Se i due soggetti dimo­strano di non sopportarsi bisogna avere un po' di pazienza e tenerli
nella stessa gabbia ma divisi da una griglia in modo che abbian la possibilità di vedersi e sentirsi sen­za avère contatti diretti. Se ancha dopo questi tentativi non dovessero
andare d'accordo, allora bisogna sostituire un soggetto della coppia.
SCELTA DEI RIPRODUTTORI
Devono essere adulti di almeno 10-12 mesi di età.
.Sani e non portatori di qualche patologia.
.Affiatati e domestici. .Essere stati preventivamente abituati al cibo da allevamento.
Il nido
In commercio si trovano dei nidi in legno a cassetta appositamente stu­diati per le cocorite. Alcuni si svi­luppano in verticale e hanno il fo­ro nella parte alta del frontale. Il coperchio deve essere asportabile per permettere le ispezioni al suo interno. Migliori sono queilli con sviluppo orizzontale che hanno un'anticamera per evitare che la femmina, entrando nel;nìdo, cada sulle uova con il rischio di rompér­le.
I pappagallini ondulati non neces­sitano di materiale da imbottitura per il nido; tutt'al più della segatu­ra sul fondo aiuta a mantenere il giusto grado di umidità per il cor­retto sviluppo delle uova.
L'inizio delle cove
Come tutti gli uccelli da gabbia e da voliera allevati in cattività pres­so le nostre abitazioni, anche il pappagallino ondulato viene ac­coppiato in primavera interrom­pendo la riproduzione con il so­praggiungere dell' estate.
INIZIO DELLE COVE NEI SOGGETTI DA MOSTRA
Gli allevatori che sono usi parte­cipare alle mostre ornitologiche con i loro soggetti si vedono co­stretti ad anticipare l'inizio delle cove nel periodo ottobre-novem­bre per ottenere dei soggetti dallo sviluppo corporeo completo e quindi competitivi. I pappagallini ondulati infatti hanno uno svilup­po piuttosto lento e, se nati in pri­mavera, nel periodo delle mostre hanno appena 6-8 mesi e difficil­mente possono benfigurare.
L'accoppiamento
Per stabilire se i riproduttori sono pronti conviene attenersi all' osser­vazione dei loro comportamenti. La femmina visita sempre più fre­quentemente il nido dando gli ulti­mi aggiustamenti con il becco al foro di entrata. Il maschio invece si dimostra sempre più irrequieto e incomincia a fare le danze di cor­teggiamento, che consistono in piccoli saltelli sul posatoio, e a da­re leggere beccate a qualsiasi og­getto, anche al becco della compa­gna. Durante il corteggiamento il cicaleccio aumenta di intensità, risultando a volte anche fastidioso per gli astanti. Carezze e grattatine dietro la nuca fanno parte di questo rituale che porta la femmina ad ac­cucciarsi allargando le ali ogni vol­ta che il maschio le si avvicina.
Al culmine dell' eccitazione avvie­ne l'accoppiamento vero e proprio, che vede il maschio salire sulla groppa della femmina tenendosi aggrappato con le unghie al suo folto piumaggio. Con alcune acro­bazie sposta di lato la coda della femmina per ermettere il contatto tra le due cloache in modo che il materiale spermatlco possa fecon­dare le uova.
L'accoppiamento dura pochi se­condi, ma viene ripetuto numerose volte.

La deposizione
Come abbiamo visto, la femmina ispeziona subito il nido e le sue vi­site si fanno sempre più frequypt:i con l'avvicinarsi del momento del­.la deposizione, che avviene di nor'­ma nel polDceriggio.
Qualche giorno prima della deposi. zione del primo uovo la femmina trascorre anche la notte nel nido e questo è per noi un evidente segna­le che tuttp sta procedendo per il meglio.
Le uova sono bisnche e rotonde e vengono deeposte, a giorni alterni; il
loro numero Varia da 2 a 12, con una media di 4-5 uova,per covata.

DEPOSIZIONE DEL PRIMO
L'imminenza della deposizione si rende evidente dalla presenza sul
fondo della gabbia di escrementi molto voluminosi, dovuti al fatto che la femmina non defeca nel nido, ma accumula gli escrementi nella cloaca liberandosene nelle brevi uscite quotidiane. '
INIZIO DELLA DEPOSIZIONE
A una settimana dall' accoppia­mento avviene di norma la depo­sizione del primo uovo. Alcune femmine, soprattutto le giovani alla prima deposizione, possono ritardare finoa tre settimane, ter­mine oltre il quale è evidente che
qualche cosa non va per ilverso
giusto,
La cova
L'incubazione inizia dopo cirGatre
.giorni dalla deposiziope del primo uovo e dura in media da 19 a 23 giorni. Questo compito è affidato alla sola femmina, che mal soppor­ta"la presenza del maschio nel njido. Durante tutto il periodo deU'i:p­cubazione la femmina gira le uova per far sì che lo sviluppo embrio­naIe sia regolare.
Con l'approssimarsi della schiusa bisogna fare attenzione che l'umi­dità ambientale, soprattutto quella del nido, sia sufficientemente alta da permettere la schiusa delle uo­va. È buona norma inumidire la se­gatura posta nel nido proprio per dare il giusto grado di umidità.
La schiusa
Alla nascita i pappagallini sono completamente nudi, privi anche del leggero piumino che hanno i canarini, e hanno gli occhi chiusi. Sono quindi molto sensibili al freddo e vanno maneggiati il meno possibile, anche per non innervosi­re la femmina. La loro crescita èmolto rapida e nel giro di soli 15 giorni i piccoli sono già impiumati. All' alimentazione dei novelli ap­pena nati partecipa solo la femmi­na; il maschio si prenderà cura del­la nidiata solo più avanti, verso lo svezzamento.
Lo svezzamento
Anche se alla nascita sono comple­tamente implumi e hanno gli occhi chiusi la loro crescita è molto velo­ce: a 3-4 giorni spuntano le prime piume e a 8 giorni aprono gli oc­chi. A 2-3 settimane il piumaggio èquasi completo, eccetto la coda che è molto corta; il disegno del man­tello si completerà con il passare delle settimane.
In tutto questo periodo dobbiamo comportarcicin modo moJto sem­plice, lasciand'o i genitori liberi e tranquilli nelle loro funzioni; una controllata al nido ogni giorno è però consigliabile per essere certi che tutto proceda per il meglio.
All' età di quattro settimane, infine, i novelli escono dal nido per le pri­me visite al mondo esterno. È que­sto il momento più delicato, perché i novelli non sono ancora in grado di alimentarsi da soli, ma cercano di diventare indipendenti. Per un certo periodo, per dormire, di not­te, continuano a tornare nel nido, ma ben presto lo abbandonano de­finitivamente per intraprendere una vita da adulti.
Durante questo periodo è il ma­schio a prendersi cura della loro alimentazione, mentre di norma la femmina pensa a una nuova cova­ta. Per questo motivo, quando i no­velli sono usciti dal nido per non tornarci più, è consigliabile sosti­tuirlo con uno nuovo e pulito.
Infine all' età di sei settimane pos­siamo considerare indipendenti i nostri pappagallini, che possono essere allontanati dalla gabbia dei genitori per essere messi in un am­pio gabbione dove possono fare del moto per irrobustirsi e crescere sani.
COME CONTROLLARE NIDO E NOVELLI
Per evitare di disturbare la fem­mina durante controlli quotidia­ni al nido è sufficiente attendere che essa esca per mangiare, in modo da poter osservare il conte­nuto del nido senza spaventarla. Se questa operazione non fosse di facile esecuzione si consiglia di riempire le mangiatoie con ci­bo fresco e allettante per richia­mare l'affamata femmina fuori dal nido.

VITA RIPRODUTTIVA DELLE COCORITE


Maturità sessuale10-12 mesi
Accoppiamento
primavera(eventualmente inverno)
Deposizione
Una settimana dopo l'accoppiamento, nel pomeriggio a giorni alterni (ma anche tutti giorni)
Numero uova2-12, normalmente 4-6
Durata della cova19-23 giorni
Alla schiusacompletamente implumi e con gli occhi chiusi
Le prime piume3-4 giorni
Apertura occhigiorni
Mantello quasi completosettimane
Prime uscite dal nidosettimane
Svezzamentosettimane
Vita riproduttiva6-7 anni

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